Sinner, trionfo bis: Alcaraz piegato in due set nella “partita dell’anno”. Torino incorona ancora il suo campione

Scritto il 17/11/2025
da Sporteaker Team


Per il secondo anno consecutivo, Jannik Sinner è il re delle ATP Finals. Nella bolgia dell’Inalpi Arena di Torino, davanti a un pubblico in delirio, l’azzurro firma un’impresa che consolida definitivamente la sua posizione nell’élite del tennis mondiale: batte Carlos Alcaraz, numero 1 del ranking, in una finale di altissimo livello tecnico ed emotivo. Il punteggio — 7-6(4) 7-5 in due ore e un quarto — racconta solo in parte una battaglia serrata, fatta di colpi spettacolari, nervi d’acciaio e una gestione dei momenti chiave che ha premiato il giocatore più lucido nei punti pesanti.

La serata si apre con l’Inno di Mameli cantato da Il Volo, preludio di un clima rovente. Sinner vince il sorteggio e decide di rispondere, scelta che imprime subito la direzione tattica della partita: ritmo alto, scambi brevi, grande pressione sul servizio avversario. Alcaraz regge senza tremare, mostrando da subito aggressività e personalità, ma il match viene interrotto dopo pochi minuti per un malore sugli spalti. È solo una breve pausa: la tensione non si allenta, l’intensità resta altissima.

Il primo set è un manuale di tennis moderno. Entrambi servono con grande continuità (Sinner metterà a segno 8 ace contro i 5 dello spagnolo), mentre le sortite a rete restano rare: nessuno vuole concedere ritmo all’altro. Sul 5-4, Alcaraz chiede l’intervento del fisioterapista per un fastidio alla gamba destra. Rientra pochi minuti dopo e firma una palla corta di ricamo, a suggellare un livello di gioco che sale ulteriormente fino al tiebreak. Lì Sinner si dimostra più freddo: varia, smorza, accelera quando serve e chiude 7-4 tra l’esplosione del pubblico.

Il secondo set si apre con il primo vero passaggio a vuoto dell’azzurro e Alcaraz ne approfitta immediatamente, strappandogli il servizio. È il momento in cui il match potrebbe girare: lo spagnolo sembra aver trovato la chiave, aumenta l’aggressività e prova a spingere per scappare nel punteggio. Ma Sinner resta attaccato e, nel game successivo, conquista la sua prima palla break dell’incontro. Quello che succede nei tre scambi successivi è il simbolo dell’intera stagione dell’italiano: una risposta steccata che per miracolo resta in campo, una palla corta millimetrica e un Alcaraz costretto a cedere. Il fuoriclasse di Murcia sorride amaro: capisce che il destino della partita non è più solo nelle sue mani.

Da lì si entra in un corpo a corpo tennistico: ogni punto è una battaglia, ogni dettaglio sposta l’inerzia. Sinner si prende il game più sofferto del match, vinto ai vantaggi, e si porta la mano all’orecchio per chiamare ancora più forte l’energia del pubblico. L’arena risponde da stadio, non da impianto indoor. Alcaraz non si disunisce, ma un leggero calo fisico comincia a farsi sentire. Sul 6-5 Sinner arriva al match point: lo spagnolo prova il rovescio in diagonale, la palla esce di pochi centimetri. Torino esplode.

L’azzurro si getta a terra, esausto e felice. Poi corre verso il suo angolo, abbracciando staff, amici e la fidanzata Laila Hasanovic. È un momento di liberazione più che di esultanza.

Le parole del campione: “Una stagione incredibile. Mi sento un giocatore migliore”

A caldo, Sinner fatica a trattenere l’emozione: “Venire e vincere qua, davanti al pubblico italiano, è stato fantastico. È molto speciale. Senza il mio team niente sarebbe possibile”. In conferenza stampa spiega meglio la sua crescita: “Non voglio fare paragoni con la scorsa stagione: sono state entrambe incredibili. Sento di essere un giocatore migliore, ho imparato persino dalle poche sconfitte”.

Molto interessante la sua analisi tattica: “Con Carlos ci conosciamo benissimo, sappiamo cosa fare. Nel secondo set eravamo stanchi, i momenti chiave sono stati sul 2-1: lì la partita poteva scappare. Ho servito bene quando serviva”.

Quando gli viene chiesto della pressione nei punti decisivi, racconta un retroscena: “Sul set point ho tirato una seconda a più di 180 km/h. Mi sono detto: meglio rischiare e perderlo io il punto, piuttosto che lasciarlo a lui”.

Sul tema del Grande Slam, appare lucido e maturo: “Pensarci a inizio stagione è sbagliato. Il tennis è un gioco, e bisogna divertirsi. Io vado torneo dopo torneo. In Australia vedremo”.

Alcaraz: “Sinner è migliorato tanto. Il duello continua”

Lo spagnolo, nonostante la sconfitta, si presenta sorridente ai microfoni: “Non ho dubitato del mio livello indoor. Ero molto vicino. Sono contento della mia performance e sicuro che crescerò ancora su questa superficie”.

Sul rapporto personale con Sinner, conferma: “Ci rispettiamo molto. È uno dei pochi contro cui è davvero difficile conquistare anche solo un punto da fondo”.

Sul pubblico, nessun rimpianto: “Tifavano per Jannik, è normale. Ma mi piace giocare in queste atmosfere”.

Un duello destinato a segnare un’epoca

Torino consegna al tennis un nuovo capitolo della più grande rivalità emergente. Sinner e Alcaraz hanno 44 anni in due, ma giocano già con una maturità da veterani e una qualità che raramente si è vista così presto nella carriera.

La stagione 2026 non è ancora iniziata, ma ha già la sua promessa: il duello continua.