Italia, Gattuso chiama all’orgoglio: “Serve senso di appartenenza”. Contro la Moldova comincia la marcia verso il Mondiale

Scritto il 13/11/2025
da Sporteaker Team


L’Italia è arrivata a un bivio. Non quello decisivo – quello sarà tra marzo e la primavera, nei playoff che decideranno la sorte del nostro calcio – ma quello simbolico, dove si misura la solidità del gruppo e la compattezza di uno spogliatoio. Gattuso lo sa bene, e per questo a Coverciano, alla vigilia della sfida contro la Moldova a Chisinau, ha scelto toni chiari: concentrazione, spirito di sacrificio e senso di appartenenza.

“Ci sono bambini che non hanno mai visto l’Italia ai Mondiali. Abbiamo un dovere morale verso noi stessi e verso chi ci guarda”, ha detto Riccardo Orsolini, uno dei simboli di questa nuova Nazionale operaia ma orgogliosa. Parole che Gattuso e Gigi Buffon, oggi capodelegazione, avrebbero potuto pronunciare loro stessi: un manifesto di identità azzurra, in tempi in cui la pressione dei club e i continui infortuni rischiano di minare la disponibilità dei giocatori.

Rotazioni e prove di carattere: spazio a Orsolini, Cristante e Bellanova

A Chisinau si vedrà una Nazionale diversa, con diversi volti nuovi o finora meno impiegati. Gattuso ha scelto il 4-4-2, un modulo semplice, diretto, che valorizza corsa e duelli.
Davanti a Vicario, preferito a Donnarumma per turnover, agiranno Bellanova e Cambiaso sulle corsie, con Mancini e Buongiorno centrali: il difensore del Torino è pronto all’esordio nella gestione Gattuso dopo due convocazioni saltate per infortunio.

A centrocampo, Cristante prenderà il posto dello squalificato Barella, affiancando Tonali, che però dovrà gestirsi: è diffidato e un giallo lo costringerebbe a saltare la successiva sfida con la Norvegia. Ai lati, Orsolini e Zaccagni avranno il compito di garantire ampiezza e inserimenti.

Davanti, confermata la coppia Scamacca-Raspadori, amici di vecchia data e oggi chiamati a trasformare le occasioni in oro. A giugno, nel test di Reggio Emilia, furono proprio i loro gol a piegare la Moldova: la speranza è che la storia si ripeta, ma con maggiore convinzione e meno sofferenza.

Gattuso, il messaggio: “Resistere alle pressioni dei club”

Il momento non è semplice. Tra acciacchi, diffide e pressioni delle società, la Nazionale deve trovare compattezza.
Gattuso e Buffon, con il peso della loro esperienza, hanno tenuto un discorso netto alla squadra: nessuna distrazione, nessuna scusa. La maglia azzurra non è un impegno accessorio ma una responsabilità.

Finora, la gestione del nuovo ct ha mostrato una squadra viva, unita, anche se i risultati non sempre sono stati all’altezza delle aspettative. Ma Gattuso sa che il vero banco di prova sarà nei playoff di marzo. Al momento, con la Norvegia avanti nel girone, l’Italia sembra destinata a passare da quella porta stretta che spesso si è rivelata una trappola.

L’incubo diffide e squalifiche

Il nodo più spinoso, oltre ai punti in palio, riguarda i cartellini gialli. I diffidati sono tre: Tonali, Cambiaso e Frattesi. Un’ulteriore ammonizione contro la Moldova significherebbe saltare la Norvegia; ma anche chi ricevesse un giallo a San Siro entrerebbe in diffida per i playoff, dove una squalifica peserebbe come un macigno.

Gattuso studia la gestione: Tonali potrebbe essere risparmiato nella prossima partita, proprio per evitare rischi inutili.
Dopo tutto, i playoff si giocheranno su soltanto due partite, semifinale e finale, e non ci sarà margine di errore. Lì serviranno i migliori, lucidi e pronti, non appesantiti da ammonizioni evitabili.

Scenario e contesto europeo: l’Italia (quasi) costretta ai playoff

Mentre l’Inghilterra ha già staccato il biglietto per USA, Canada e Messico 2026, molte big europee sono ancora in bilico. Francia, Svizzera e Portogallo hanno sprecato il primo match point e dovranno vincere per chiudere i conti. Spagna, Olanda, Belgio e Croazia restano in corsa ma non ancora tranquille.

Per l’Italia la situazione è più complicata: il primo posto nel girone è quasi irraggiungibile, e dunque la strada per il Mondiale passa dai playoff, un terreno già noto ma che evoca ricordi amari.
Gattuso, però, vuole rovesciare la narrativa: «Non ci serve paura, ci serve fame», avrebbe detto ai suoi dopo la rifinitura.

Probabili formazioni

Moldova (5-3-2): Avram; Bors, Baboglo, Craciun, Platica, Reabciuk; Ionita, Caimacov, Rata; Postolachi, Nicolaescu.
CT: Popescu

Italia (4-4-2): Vicario; Bellanova, Mancini, Buongiorno, Cambiaso; Orsolini, Cristante, Tonali, Zaccagni; Scamacca, Raspadori.
CT: Gennaro Gattuso

Ultimi 180 minuti per sognare

Chisinau non è certo Wembley, ma per Gattuso e i suoi sarà un passaggio chiave. Servirà attenzione, orgoglio e concentrazione.
Le speranze di qualificazione diretta sono minime, ma l’Italia può e deve ritrovare fiducia: vincere, convincere e arrivare ai playoff con l’anima giusta.

L’obiettivo, oggi più che mai, non è soltanto staccare un biglietto per i Mondiali, ma ricostruire il senso di appartenenza di una Nazionale che vuole tornare a emozionare.

Gattuso lo ha detto con chiarezza: “Chi veste l’azzurro deve farlo con tutto se stesso”.
Da qui, a Chisinau, può cominciare una piccola rinascita.