Una notte NBA piena di emozioni, colpi di scena e prestazioni individuali da copertina. Dalla rimonta dei Philadelphia 76ers ai danni dei Boston Celtics, alla solita prova monumentale di Nikola Jokic, fino alle vittorie convincenti di Thunder, Knicks e Raptors.
E come se non bastasse, è arrivata anche la notizia ufficiale che cambia il volto dell’All-Star Game 2025. Ma andiamo con ordine.
Philadelphia 76ers-Boston Celtics 102-100
Rimonta da sogno e canestro decisivo di Kelly Oubre Jr.
Partita da brividi alla Wells Fargo Center: i Sixers ribaltano tutto negli ultimi minuti e battono i Celtics grazie a un tap-in vincente di Kelly Oubre Jr. a 8.7 secondi dalla fine.
Boston, avanti di 8 punti a 6 minuti dal termine, sembrava in pieno controllo. Poi la fiammata di Justin Edwards, rookie scatenato da 22 punti e 5 triple, ha riacceso l’arena e messo in moto la rimonta.
Il canestro della vittoria nasce dal suo errore: Edwards sbaglia la tripla del possibile +3, ma Oubre è il più rapido a correggere e firmare il sorpasso.
Boston ha due chance per rispondere, con Derrick White e Neemias Queta, ma entrambi mancano il bersaglio.
Per i Celtics non bastano i 24 punti di Jaylen Brown, mentre Philadelphia resta in scia delle prime a Est, mostrando carattere e solidità.
New York Knicks-Memphis Grizzlies 133-120
Brunson trascina New York: quinta vittoria di fila e casa inviolata
Tutto facile al Madison Square Garden. I Knicks si confermano imbattibili in casa e si prendono la quinta vittoria consecutiva travolgendo Memphis 133-120.
Jalen Brunson è in formato All-Star: 32 punti, 10 assist e 6 triple su 9 tentativi.
I padroni di casa scappano via già nel primo tempo, chiudendo i conti con una difesa aggressiva e una circolazione di palla perfetta.
I Grizzlies, invece, pagano caro le 22 palle perse e la serata no di Ja Morant, autore sì di una doppia doppia (16 punti, 10 assist) ma con pessime percentuali (4/14 al tiro) e 6 turnover personali.
La squadra di Taylor Jenkins continua a scivolare in classifica, mentre i Knicks respirano aria d’élite a Est.
Oklahoma City Thunder-Golden State Warriors 126-102
Shai e Chet spietati, Curry rientra ma non incide
I Thunder non sbagliano un colpo. Contro i Warriors, al rientro di Steph Curry dopo l’infortunio, arriva un’altra prova di forza: 126-102 e partita già chiusa a metà gara.
Oklahoma City domina in ogni aspetto del gioco, volando a +19 all’intervallo e gestendo senza problemi fino alla sirena.
Shai Gilgeous-Alexander è immenso con 28 punti e 11 assist, ben supportato da Chet Holmgren, che firma 23 punti e 11 rimbalzi.
Golden State invece resta irriconoscibile: Curry si ferma a 11 punti con 4/14 al tiro, e il supporting cast non riesce mai a cambiare ritmo.
I Thunder restano primi a Ovest e lanciano un messaggio chiarissimo: questa squadra è da titolo.
Brooklyn Nets-Toronto Raptors 109-119
I Raptors corrono, rimbalzano e vincono ancora
A Brooklyn i Raptors infilano la quinta vittoria nelle ultime sei, giocando una pallacanestro solida e concreta.
Il dominio a rimbalzo (50-36) fa la differenza, e tutto il quintetto chiude in doppia cifra, con Brandon Ingram (25 punti) e Immanuel Quickley (24) sugli scudi.
I Nets faticano a trovare continuità, ma il giovane Egor Demin dà un segnale positivo con 16 punti e 5 assist: uno dei pochi sorrisi in casa Brooklyn.
Sacramento Kings-Denver Nuggets 108-122
Jokic è un alieno: 35 punti, 15 rimbalzi, 7 assist e 16/19 al tiro
Per i Denver Nuggets è tutto facile quando Nikola Jokic gioca così.
Il serbo domina dal primo all’ultimo possesso e con una prova da capogiro (35 punti, 15 rimbalzi, 7 assist, 2 recuperi e 16/19 al tiro) trascina i campioni in carica al successo 122-108 sui Kings.
I Nuggets chiudono l’ultimo quarto con un parziale devastante, sostenuti anche dai contributi di Bruce Brown (14 punti) e Jonas Valanciunas, ex di giornata, autore di 10 punti e 7 rimbalzi.
Ai Kings non bastano la solidità di Domantas Sabonis e la generosità di un altro ex, Russell Westbrook, che sfiora la tripla doppia (14-11-8) ma con 3/12 al tiro.
Utah Jazz-Indiana Pacers 152-128
Show offensivo a Salt Lake City, Markkanen guida il festival dei canestri
Difese dimenticate a casa e tanto, tantissimo spettacolo a Salt Lake City.
I Jazz travolgono i Pacers 152-128 in una partita che somiglia più a un allenamento offensivo che a una gara NBA.
Lauri Markkanen è il faro con 35 punti, mentre il rookie Ace Bailey ne aggiunge 20.
Dall’altra parte Pascal Siakam (27) e Andrew Nembhard (25) provano a tenere viva Indiana, ma i Pacers incassano la decima sconfitta in undici partite: un inizio di stagione da incubo per i vicecampioni NBA.
Le classifiche aggiornate
Eastern Conference:
New York resta imbattuta al Madison e insegue Detroit in vetta. Toronto risale, Philadelphia conferma il suo status da contender. Indiana crolla sul fondo insieme a Washington e Brooklyn.
Western Conference:
Thunder sempre al comando, Denver seconda dopo aver agganciato San Antonio. I Grizzlies continuano la loro discesa, mentre i Jazz tornano a respirare grazie al successo sui Pacers.
NBA Revolution: il nuovo All-Star Game sarà USA vs Resto del Mondo
È ufficiale: la NBA cambia tutto.
L’All-Star Game 2025, in programma il 15 febbraio all’Intuit Dome di Los Angeles, vedrà affrontarsi due squadre americane e una del Resto del Mondo in un innovativo triangolare da tre mini-partite da 12 minuti.
Le prime due squadre si sfideranno, la vincente affronterà la terza, poi ci sarà la gara tra le due perdenti. Le due con il miglior record si contenderanno la vittoria finale, con la differenza canestri come eventuale discriminante.
I 24 convocati saranno scelti come sempre:
50% tifosi,
25% giocatori,
25% media,
mentre le riserve verranno selezionate dagli allenatori.
Se non dovesse esserci equilibrio tra americani e internazionali, interverrà il commissioner Adam Silver per sistemare le rose.
Dopo anni di esperimenti poco riusciti, la NBA punta così a rilanciare il fascino della sua partita delle stelle, riscoprendo la rivalità tra USA e il resto del mondo.
Una mossa audace che promette di restituire spettacolo, intensità e orgoglio nazionale all’evento più atteso della stagione.

