Serie A di fuoco: rinascita di Milan e Juve, colpo Udinese, Inter all’ultimo respiro e Fiorentina nel baratro

Scritto il 03/11/2025
da Sporteaker Team


La decima giornata di Serie A si chiude con un mosaico di emozioni, risultati in bilico e storie di rinascita e crisi. Dalle vittorie pesanti di Udinese, Milan, Inter e Juventus ai pareggi di Torino e Napoli, il campionato si conferma più equilibrato che mai, con la classifica corta e tante squadre ancora alla ricerca di una vera identità.

Udinese-Atalanta 1-0: Zaniolo trascina i friulani, orobici irriconoscibili

L’Udinese infligge all’Atalanta la prima sconfitta stagionale e lo fa con merito. Finisce 1-0 grazie al gol del solito Nicolò Zaniolo, ormai nuovo leader tecnico e carismatico dei bianconeri. La squadra di Runjaic mostra carattere e intensità, soprattutto nel primo tempo, dove domina con le sgroppate di Kamara e l’organizzazione di Atta in mezzo al campo. L’Atalanta invece è un’ombra: Juric arretra Pasalic per tamponare l’assenza di De Roon, ma l’esperimento non paga. Scamacca e Samardzic deludono, Lookman e De Ketelaere entrano tardi e senza incidere. Dopo il vantaggio friulano, gli ospiti provano a reagire ma senza mai impensierire Okoye. Udinese al sesto posto e con il morale alle stelle; Atalanta da rivedere completamente.

Milan-Roma 1-0: Leao e Pavlovic fanno volare i rossoneri

Il Milan ritrova vittoria e convinzione battendo 1-0 la Roma in uno scontro diretto per la Champions. Dopo un primo tempo di dominio giallorosso — con Dybala, Soulé e Ndicka pericolosi — i rossoneri trovano il gol al primo vero affondo: accelerazione devastante di Leao, cross basso e deviazione vincente di Pavlovic. Nel secondo tempo la Roma cala fisicamente, Dybala sbaglia un rigore (parato da Maignan) e poi lascia il campo per infortunio. I rossoneri resistono, sfiorano il raddoppio con Fofana e centrano tre punti d’oro che li rilanciano ai piani alti. La Roma esce sconfitta ma non ridimensionata: la qualità c’è, manca ancora la cattiveria sotto porta.

Verona-Inter 1-2: l’autogol di Frese salva Chivu nel recupero

L’Inter soffre, rischia ma alla fine vince al Bentegodi grazie a un rocambolesco autogol di Frese al 93’. È la nona vittoria nelle ultime dieci gare per i nerazzurri, che si portano a un solo punto dal Napoli. Dopo il vantaggio iniziale di Zielinski con un gran destro al volo, il Verona reagisce con orgoglio trovando il pari grazie a Giovane. I padroni di casa sfiorano il 2-1 con Orban (palo pieno), ma la fortuna questa volta arride ai nerazzurri: nel finale il cross di Frattesi viene deviato da Frese nella propria porta. L’Inter ringrazia la sorte e guarda con ottimismo al prosieguo del campionato.

Parma-Bologna 1-3: Castro show, Cuesta si prende l’Emilia

Il derby emiliano parla rossoblù. Dopo lo shock iniziale del gol di Bernabé dopo soli 12 secondi, il Bologna ribalta tutto con una doppietta di Castro e la prima rete italiana di Miranda nel finale. La squadra di Cuesta conferma solidità e verticalità, trascinata da Orsolini e Pobega in mediana. Il Parma, invece, paga errori difensivi e un’espulsione ingenua di Ordonez. Per i crociati è la seconda sconfitta di fila e la crisi comincia a farsi sentire. Bologna che torna in zona Europa e sogna in grande.

Fiorentina-Lecce 0-1: Pioli nel mirino, il pubblico esplode

A Firenze è notte fonda. La Fiorentina perde ancora — questa volta contro il Lecce — e resta ultima con soli quattro punti in dieci giornate, senza nemmeno una vittoria. Decide Berisha al 23’, ma ciò che impressiona è l’impotenza dei viola: lenti, prevedibili e privi di idee. I tifosi contestano duramente, volano cori e fischi, e il nome di Pioli finisce nel mirino (“Pioli salta la panchina”). Dimissioni del ds Pradè e tensione alle stelle: la crisi è ormai totale.

Torino-Pisa 2-2: tutto in un tempo, Baroni espulso e derby a rischio

Gol, emozioni e polemiche all’Olimpico Grande Torino, dove Toro e Pisa si dividono la posta in uno spettacolare 2-2 tutto maturato nel primo tempo. I toscani partono forte e vanno sul doppio vantaggio con la doppietta di Moreo (prima rete in Serie A). Ma i granata reagiscono: Simeone accorcia al 42’ e Adams pareggia nel recupero. Nella ripresa ritmi più bassi ma gara comunque intensa. Espulso Baroni per proteste: salterà il derby contro la Juve. Torino che allunga a cinque risultati utili di fila ma spreca l’occasione per avvicinarsi all’Europa; Pisa che esce dalla zona retrocessione grazie a un punto prezioso.

Como-Napoli 0-0: Milinkovic-Savic para ancora e salva la capolista

Match tattico e poco spettacolare al Sinigaglia: Como e Napoli si dividono la posta in uno 0-0 che dice più di quanto sembri. Il Como di Fabregas gioca meglio, controlla il possesso e costringe il Napoli a rincorrere. L’unica vera emozione arriva al 25’ con il rigore di Morata, respinto da uno straordinario Milinkovic-Savic, ormai specialista dagli undici metri (sei rigori parati su dieci). Gli azzurri di Conte faticano a costruire, Hojlund isolato, poche idee e ritmo basso. Punto che mantiene il Napoli in vetta ma lascia qualche perplessità sulla tenuta mentale e fisica.

Cremonese-Juventus 1-2: debutto vincente per Spalletti

Allo Zini si apre l’era Spalletti in bianconero con una vittoria convincente. La Juventus batte 2-1 una Cremonese combattiva grazie ai gol di Kostic e Cambiaso, mentre Vardy accorcia nel finale. L’impronta del nuovo tecnico è già evidente: squadra più aggressiva, pressing alto e linee compatte. Openda e Locatelli dominano il primo tempo, la Juve colpisce anche un palo e gestisce con maturità. Nella ripresa cala il ritmo e i grigiorossi crescono, ma il raddoppio in contropiede chiude (quasi) i conti. “Conta la squadra, non il singolo. Serve empatia e coraggio”, dichiara Spalletti dopo il successo. La Juve riparte, la Cremonese esce tra gli applausi.

Conclusione
La decima giornata in attesa dei due match che chiuderanno la giornata  Lazio-Cagliari e Sassuolo-Genoa conferma che questa Serie A non ha padroni . L’Udinese sogna, il Milan rinasce, l’Inter non molla, il Napoli rallenta, la Juve riparte, e la Fiorentina affonda. Equilibrio, emozioni e imprevedibilità: il campionato più incerto degli ultimi anni è appena cominciato.