A Manila è andata in scena un’altra pagina d’oro dello sport italiano. L’Italia della pallavolo maschile ha battuto 3-1 la Bulgaria (25-21, 25-17, 17-25, 25-10) conquistando il quinto titolo mondiale della sua storia, il secondo consecutivo dopo quello del 2022. Un successo che certifica il dominio azzurro e accorcia le distanze dal record assoluto dell’URSS, ferma a quota sei.
Il trionfo porta ancora una volta la firma di Ferdinando De Giorgi, al suo secondo oro iridato da commissario tecnico dopo i tre conquistati da giocatore negli anni della “Generazione dei Fenomeni”. Per lui è arrivata anche la vittoria numero 100 sulla panchina azzurra, un traguardo che testimonia la continuità di un ciclo vincente. Al suo fianco, nello staff, altre due vecchie glorie come Marco Meoni e Giacomo Giretto, anch’essi campioni del mondo da atleti e ora di nuovo protagonisti dietro le quinte.
La finale contro la Bulgaria ha mostrato due volti dell’Italia: spietata e precisa nei primi due set, contratta nel terzo, devastante nel quarto. Yuri Romanò è stato il trascinatore con 22 punti, decisivo soprattutto dai nove metri con una serie di ace che hanno spaccato il secondo parziale. Accanto a lui si sono esaltati Mattia Bottolo, autore di 19 punti e leader nei momenti caldi, e Alessandro Michieletto, capace di un rendimento costante e nominato MVP del torneo.
Il terzo set, vinto dai bulgari sull’onda dell’entusiasmo, ha ricordato come nel volley nulla sia scontato. Ma al rientro in campo gli azzurri hanno rimesso le cose a posto: 25-10 senza appello, con un dominio tecnico e mentale che ha annichilito l’avversario. Il tabellino racconta di un’Italia superiore in battuta (13 ace a 4) e a muro (10 contro 4), ma soprattutto di un gruppo che non perde mai la testa.
Il successo di Manila ha un valore storico: l’Italia diventa la seconda nazionale capace di vincere nello stesso anno i Mondiali sia maschili che femminili, impresa riuscita solo all’URSS negli anni ’50 e ’60. La pallavolo si conferma dunque la disciplina di squadra più vincente del panorama azzurro, in grado di regalare emozioni e continuità come poche altre.
Dietro a questo trionfo c’è una squadra giovane ma già matura, con uomini chiave come Giannelli, regista e capitano, il libero Balaso, ormai punto di riferimento mondiale, e i centrali Anzani e Russo, sempre affidabili. Ma anche nuove energie: Luca Porro e Francesco Sani hanno avuto il loro spazio, segno che il futuro è già presente.
Non è un caso che tre azzurri siano entrati nel Dream Team del Mondiale: Giannelli, Romanò e Michieletto, con quest’ultimo incoronato miglior giocatore della competizione.
Gli azzurri torneranno in Italia accolti da un entusiasmo enorme, consapevoli di aver scritto un’altra pagina indimenticabile. De Giorgi e i suoi ragazzi hanno dimostrato che la Generazione dei Fenomeni non è più solo un ricordo nostalgico: oggi esiste una nuova generazione capace di vincere e di farlo con lo stesso stile, quello della grande pallavolo italiana