Italia da leggenda: terza Coppa Davis consecutiva e un posto nel club dei grandissimi. Volandri: “I ragazzi sono andati più veloci del previsto”

Scritto il 24/11/2025
da Sporteaker Team


L’Italia del tennis scrive un’altra pagina di storia. A Malaga gli azzurri alzano per la terza volta consecutiva l’Insalatiera, un’impresa che nessuna nazione era riuscita a replicare dal 1972, anno dell’abolizione del challenge round. Una vittoria che conferma il valore del gruppo guidato da Filippo Volandri, un collettivo ampio e maturo, costruito con cura, e capace di migliorarsi stagione dopo stagione.

Volandri: “Avevamo un piano di cinque anni, ma i ragazzi hanno bruciato le tappe”

Il Capitano non nasconde l’orgoglio:
«Quest’anno abbiamo vinto tre partite per 2-0, non pensavo potesse andare così. Ci eravamo dati cinque anni per vincere una Davis, perché l’esperienza da capitano non si compra. Ma i ragazzi sono andati più veloci del previsto. Guardando la prima Davis a Torino, sembra passato un secolo. Siamo diventati una macchina rodata grazie al lavoro di tutti».

Volandri rivendica anche il coraggio delle scelte:
«Non ho mai pensato a ciò che fosse più comodo per me, ma solo a ciò che aiutasse la squadra. Il nostro obiettivo non è collezionare titoli di fila, ma vincere ogni anno quella che stiamo giocando».

Cobolli: “Ho fatto qualcosa di importante, ma siamo una squadra”

Tra i protagonisti emergenti, Flavio Cobolli si è preso la scena con due rimonte pesantissime e il successo decisivo su Munar. Il giovane romano resta coi piedi per terra:
«Sento di aver fatto qualcosa di importante, ma non da solo: siamo un gruppo unito che ha lottato dal primo all’ultimo punto. Sabato ho cercato di isolarmi per restare concentrato sulla finale. Le Olimpiadi? Sarebbe un sogno, spero di meritarmelo presto».

Sul piano personale, Cobolli individua il momento della svolta:
«Il torneo di Bucarest mi ha aiutato a rinascere. L’inizio dell’anno era stato complicato, non avevo voglia di giocare, ma ho trovato energie dentro di me. Da lì sono ripartito».

Bolelli: “Ogni Davis è diversa, ma la prima vittoria rimane speciale”

Pur senza scendere in campo in finale, Simone Bolelli mantiene un ruolo centrale nel gruppo:
«Ogni Davis porta emozioni diverse. La prima è quella che mi ha segnato di più, ma anche questa ha un valore enorme. Flavio ha fatto due partite incredibili. Siamo un gruppo fantastico e sempre pronti».

La Spagna accarezza la rimonta: Ferrer e Munar tra orgoglio e rimpianti

Dall’altra parte della rete, la Spagna esce sì sconfitta ma tutt’altro che ridimensionata. Il capitano David Ferrer parla con chiarezza:
«È stata una settimana equilibratissima. Siamo arrivati a un passo dal doppio decisivo. Sono orgoglioso dei miei giocatori: hanno dato tutto. L’Italia nei momenti chiave ha giocato meglio. Il pubblico? Perfetto, corretto. Ora dobbiamo riposare e ripartire».

Jaume Munar, che ha trascinato la finale al terzo set prima della rimonta di Cobolli, non nasconde l’amarezza:
«Ho cercato di giocare punto per punto. Forse sul set e break ho sentito un po’ di tensione. Lui ha alzato il livello nei momenti importanti. Ho dato tutto, ma non è bastato. Il pubblico non mi ha disturbato: questa è la Davis, me l’aspettavo così».

Pablo Carreño Busta, tornato competitivo dopo mesi difficili, guarda avanti con ottimismo:
«Questa settimana mi ha ricordato perché amo il tennis. Ho margini di miglioramento e porto via entusiasmo per la prossima Davis. L’atmosfera è unica, niente è paragonabile».

Un confronto di generazioni: 1976, 2022-2025

Cobolli non si nasconde quando gli chiedono della storia:
«Ho visto la serie sulla Davis del ’76. Quella generazione ha fatto la storia del nostro tennis. Anche noi, però, negli ultimi anni abbiamo costruito tutto con lavoro e con la federazione che ci supporta. Le tre vittorie consecutivamente nascono da lì».

E proprio questa terza Insalatiera consecutiva consegna l’Italia a un club rarissimo: nella storia, solo Stati Uniti e Australia erano riusciti a vincere nello stesso anno sia la Coppa Davis che la Billie Jean King Cup.
Gli USA in sette occasioni (1963, 1969, 1978, 1979, 1981, 1982, 1990), l’Australia in tre (1964, 1965, 1973).
Ora quel club si allarga: Italia 2024–2025.

Un’impresa doppia: Davis + BJK Cup

È impossibile dimenticare il successo delle ragazze a Shenzhen. Paolini, Errani, Bronzetti, Cocciaretto e Grant hanno salvato match point in semifinale contro l’Ucraina prima di confermarsi campionesse del mondo.
Due mesi dopo, gli uomini completano la stagione perfetta dell’Italia del tennis: Davis e BJK nella stessa stagione, per il secondo anno di fila.

Conclusione: la nuova era del tennis italiano

L’Italia non è una meteora. Non è un exploit. È un progetto costruito, sostenuto e cresciuto attraverso anni di investimenti e visione. La profondità del movimento è evidente: Sinner e Berrettini, sì, ma dietro c’è un gruppo di giocatori completi, maturi, affamati.

E mentre Volandri invita a non inseguire record ma a «provare a vincere quella dell’anno», la sensazione è chiara:
questa squadra non ha ancora finito di stupire.