Serie A: chi ha vinto e chi ha perso il mercato estivo

Scritto il 02/09/2025
da Sporteaker Team


Il calciomercato estivo non è mai solo una sequenza di trattative, acquisti e cessioni. È una narrazione parallela al campo, una promessa di futuro che accende i sogni e le paure di tifosi e società. Quest’anno, più che mai, il mercato ha rimescolato le carte della Serie A, delineando scenari intriganti e in alcuni casi sorprendenti. C’è chi si è rafforzato in maniera netta, chi ha scelto la continuità e chi invece sembra aver perso pezzi senza aver trovato contromisure adeguate.

Napoli e Como, regine del mercato

Il voto più alto va a Napoli e Como, due realtà opposte per storia e ambizioni ma accomunate da un’estate di scelte precise.
Il Napoli (8) di Antonio Conte passa dall’essere campione con un organico incompleto ad avere la rosa più ricca e strutturata della Serie A. Due centravanti di peso, un terzo in rientro, un centrocampo impreziosito dall’arrivo di De Bruyne accanto a McTominay e la solidità di Beukema in difesa. Conte ha ora un arsenale che gli permette di puntare non solo allo scudetto, ma anche a un cammino europeo all’altezza della tradizione azzurra.

Il Como (8), neopromosso e con ambizioni in crescita, ha sorpreso tutti per investimenti e qualità delle scelte. Il giovane madrileno Jacobo Ramon dà solidità dietro, ma soprattutto il talento di Nico Paz promette spettacolo. Guardare il Como giocare sarà un piacere per gli esteti del calcio: una squadra che non vuole solo salvarsi, ma divertirsi e far divertire.

Inter e Fiorentina convincono

L’Inter (7) si è mossa con intelligenza. Non è arrivato Lookman, che avrebbe alzato ulteriormente il livello, ma la rosa resta più forte rispetto alla scorsa stagione. Bonny ed Esposito hanno rinfrescato l’attacco al posto di Taremi, Arnautovic e Correa; Akanji aggiunge esperienza dietro; Sucic porta qualità a centrocampo. Unico neo: l’assenza di un vice-Calhanoglu, mai realmente cercato.

Molto bene anche la Fiorentina (7). I viola hanno rinforzato ogni reparto: Gudmundsson, Gosens, De Gea, Fagioli, Kean, Viti, Dzeko e Lamptey sono nomi che rendono la squadra completa e competitiva. L’obiettivo dichiarato è il quinto posto e una Conference League da protagonisti: Italiano ha finalmente un organico all’altezza delle sue idee.

Roma, Juventus e Milan: passi avanti con riserve

La Roma (6,5) ha cambiato molto ma senza colpo da novanta. Ferguson, se integro, può fare bene, soprattutto alle spalle di due talenti puri come Dybala e Soulé. La squadra appare più ampia, ma non necessariamente più forte.

La Juventus (6,5) ha scelto di trattenere Vlahovic, un segnale importante per Tudor. Con lui ci sono David, Openda e Zhegrova: attacco ricco di soluzioni. Sugli esterni brillano Yildiz e Conceição, mentre il centrocampo resta un cantiere aperto.

Il Milan (6,5) ha ritrovato Rabiot, vero pupillo di Allegri, e si è assicurato Modric e Ricci, due garanzie di qualità e geometrie. Nkunku è la scommessa intrigante, ma l’addio di Reijnders lascia un vuoto non facile da colmare.

Bologna ancora modello

Il Bologna (6,5) conferma la sua filosofia: cedere i pezzi pregiati e reinvestire su giocatori da rilanciare. Dopo Calafiori e Zirkzee l’anno scorso, questa volta sono partiti Ndoye e Beukema. Ma Sartori ha portato in rossoblù giocatori di spessore come Immobile e Bernardeschi, oltre al giovane Rowe, il vero colpo. Heggem e Vitik garantiscono solidità, con Italiano pronto a valorizzarli.

Delusioni e ridimensionamenti

Se Napoli, Como e Fiorentina sorridono, ci sono squadre che escono dal mercato con più dubbi che certezze.
L’Atalanta (5,5) sembra aver perso ambizione: addio a Retegui, Cuadrado e Ruggeri, mentre Gasperini non è più al timone. Musah è un buon acquisto, ma insufficiente a colmare i vuoti.

Il Torino (5,5) ha perso tanti titolari, da Ricci a Elmas fino a Sanabria, sostituiti da Simeone e Nkounkou. L’impressione è di una rosa meno competitiva.

Stesso discorso per l’Udinese (5,5), che ha visto partire Lucca, Bijol, Kabasele e Thauvin, sostituiti da scommesse tutte da verificare. Nemmeno l’arrivo di Zaniolo basta a placare le perplessità.

Il Verona (5) ha scelto ancora una rivoluzione, ma raramente questa strada paga. L’unico acquisto intrigante è Giovane, troppo poco per cambiare prospettive.

Il Parma (5) ha perso l’ossatura che aveva garantito la salvezza: Bonny, Cancellieri, Mihaila, Sohm, Leoni e Man. Tanti giovani, un allenatore esordiente come Cuesta, ma poche certezze.

Gli altri

Il Genoa (6) ha fatto un mercato intelligente con Carboni, Onana e Stanciu.
Il Cagliari (5,5) ha perso elementi chiave come Piccoli e Augello: Sebastiano Esposito e Folorunsho non bastano a colmare i vuoti, si spera nel rilancio di Belotti.
Il Lecce (5,5), con Corvino, resta una garanzia di sorprese, ma per ora gli addii di Baschirotto, Karlsson, Rebic e Krstovic pesano.
Il Sassuolo (6) ha confermato Berardi e Pinamonti e si è rinforzato con Walukiewicz e Fadera: operazioni lineari, senza stravolgimenti.
Il Pisa (6) ha affrontato il ritorno in Serie A con innesti d’esperienza come Albiol e Cuadrado, e con l’attaccante Nzola.
La Cremonese (6,5), in vetta alla Serie B, ha arricchito la rosa con Baschirotto, Grassi, Pezzella, Zerbin, Terracciano e addirittura Jamie Vardy: un mix tra esperienza e giovani pronti a esplodere.

Conclusioni

Il calciomercato 2024/25 ci consegna una Serie A più variegata che mai. Napoli e Como hanno impressionato per scelte e investimenti, Inter e Fiorentina hanno lavorato bene, mentre Atalanta, Verona e Parma appaiono ridimensionate. La verità, come sempre, la darà il campo: ma già oggi si intravedono nuove sfide, nuove rivalità e nuove storie tutte da raccontare.